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Ansia e attacchi di panico

..ero in macchina e guidavo, percorrendo come al solito la strada che mi conduceva a casa dal lavoro, poi all’improvviso si è scatenato tutto: ho sentito il cuore battere fortissimo, la gola chiudersi ed impedirmi di respirare bene, mi faceva male il petto, sudavo, sentivo caldo e poi improvvisamente freddo, tutto mi girava intorno. Ho pensato che non sarei riuscita più a controllarmi ed ho dovuto fermare la macchina. Ho avuto paura di morire..

L’attacco di panico è una reazione ansiosa di intensità esplosiva ad un pericolo reale o immaginario.
Si manifesta con un’importante sintomatologia fisica che può interessare l’apparato cardio-vascolare (batticuore, oppressione o dolore al torace, sensazione di caldo/ freddo, sudorazione), respiratorio (senso di gola chiusa, impressione di soffocare), gastrointestinale (difficoltà a deglutire, dolori addominali, nausea, diarrea, sensazione di perdere il controllo degli sfinteri), urinario (bisogno impellente di urinare) o il sistema nervoso (sbandamenti, vertigini, sensazione di instabilità, formicolii, tremori, ipersensibilità alla luce e ai suoni). A volte la paura può indurre fenomeni dissociativi quali sentirsi fuori dal proprio corpo, percepire il tempo bloccato o la realtà esterna come un sogno.

Le manifestazioni fisiche si accompagnano alla certezza che stia per accadere qualcosa di tragico come morire, svenire, perdere il controllo o impazzire.
Il ripetersi degli episodi si associa all’insorgere di un’altra forma di ansia quella cioè anticipatoria, il timore ovvero che in determinate condizioni o situazioni l’attacco di panico possa ripresentarsi. Questo può condurre nel tempo ad evitare le situazioni più temute come spesso sono i luoghi chiusi (ascensori, gallerie, metropolitane..) o quelli affollati (cinema, concerti, chiese, stadi..) interferendo gravemente nella vita delle persone che ne soffrono.

Le possibilità terapeutiche sono molteplici.
Risultano utili sia i farmaci che la psicoterapia ma il più delle volte la strategia più efficace consiste in un approccio integrato con farmaci ed una terapia cognitivo-comportamentale.

La remissione degli attacchi si ottiene generalmente in 3-6 settimane con l’assunzione di farmaci che modulano i livelli di serotonina. Gli ansiolitici devono essere limitati ad una fase iniziale della terapia per evitare i fenomeni di assuefazione o di dipendenza.
Per i sintomi residui si interviene principalmente con la terapia cognitivo-comportamentale, che permette di apprendere strategie su come gestire meglio anche gli episodi acuti e gli evitamenti.

Dr. Luca Proietti
Psichiatra

Dr.ssa Loretta Salvati
Psicoterapeuta